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Museo storico della Liberazione - Roma

Archivio Amedeo Coccia

Profilo biografico.  Nasce il 15 maggio 1920 a Roma. Frequenta le scuole medie ed il ginnasio presso l’Istituto paritario pontificio S. Apollinare di Roma. Consegue la maturità classica nel 1939. Durante il percorso di studi si iscrive all’Associazione culturale cattolica “Dante e Leonardo” e all’Associazione missionaria dell’Immacolata parrocchia di S. Eustachio di Roma. Dall’analisi del foglio matricolare risulta chiamato alle armi nel 1940 e posto in congedo quasi subito. Nel 1941 viene chiamato nuovamente e per motivi di studio gli viene concesso un congedo provvisorio. Nel 1942 viene richiamato definitivamente, ma entra in convalescenza. Verrà posto in congedo illimitato il 3 novembre 1945. Nel 1940 comincia l’attività politica antifascista clandestina nel Movimento cattolici comunisti costituto nel 1943 e nell’Organizzazione militare democrazia del lavoro. Viene arrestato il 15 luglio 1943 dalla polizia politica e trattenuto presso la Questura di Roma per detenzione di materiale clandestino (manifesti). Dopo la fine della guerra, nel 1946, consegue la laurea presso la facoltà di ingegneria dell’Università di Roma. Nel Dopoguerra lavora presso il Ministero dei Lavori pubblici. Vi rimarrà fino al 1958, quando lascia il Ministero e si dedica all’attività privata aprendo uno studio. Nel 1993, a causa di problemi di salute, rallenta la sua attività. In questo stesso periodo comincia a dedicarsi alla divulgazione della attività resistenziale. Muore a Roma il 16 gennaio 2000. 
Archivio Amedeo Coccia. Il fondo archivistico si compone di materiale eterogeneo, prevalentemente di documentazione legata all’attività clandestina svolta durante la Seconda guerra mondiale e di documentazione relativa all’attività professionale legata alla realizzazione di progetti quali il restauro del complesso di S. Michele a Ripa di Roma. Parte cospicua della documentazione è composta da una raccolta di articoli, ritagli di giornale e riviste. Dagli appunti rinvenuti durante lo spoglio del materiale si intuisce che una porzione dell’archivio era stato collocato in una residenza di famiglia a Fregene (Roma). Di questa, un nucleo, quello tecnico relativo ai lavori realizzati, però, fu distrutto dallo stesso Coccia, una seconda parte rimase intatta e venne riorganizzata dalla moglie. La numerazione attribuita per la redazione del presente elenco di consistenza si riferisce alle unità di conservazione.

Bibliografia: 
Alessia A. Glielmi, Guida all'archivio del Museo storico della Liberazione, Vecchiarelli, Manziana, 2015