Le squadre, come risulta dalle deposizioni rilasciate dai poliziotti dell’Unità Seeling e della Horstkotte, avevano un caposquadra “un uomo delle SS munito di un foglio con i nomi degli ebrei che doveva arrestare […]. L’uomo delle SS ci aveva detto di non fare distinzioni tra uomini,donne o bambini” (Heinrich Gerlof, unità Seeling); “[…] Ci presentammo […] nel cortile, senza sapere dove saremmo stati mandati. Fummo divisi in squadre composte da tre a sei persone, a capo… un agente del servizio di Sicurezza che aveva una lista con i nomi delle persone da arrestare.” (Gustav Klumpp, unità Seeling).