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Museo storico della Liberazione - Roma

Città monumentale

La città avrebbe dovuto assumere un aspetto molto monumentale, con realizzazioni ed edifici pubblici che celebrassero la cosiddetta rivoluzione fascista. Motivati da risanamenti edilizi e sociali, furono compiuti nel centro storico gli “sventramenti” di intere aree (soprattutto medievali). Il colle del Campidoglio fu isolato abbattendo le costruzioni che nel tempo si erano arroccate su di esso e, alle sue pendici, fino all’Ostiense, fu realizzata la Via del Mare. Sull’altro versante, per collegare il Colosseo con Piazza Venezia, fu aperta Via dell’Impero, portando alla luce parte dei resti dei Fori e realizzando la strada per le parate. Particolare rilievo fu dato alla sistemazione dell’Ara Pacis e all’isolamento del Mausoleo d’Augusto, abbattendo l’Auditorium famoso in Europa per la sua acustica perfetta (nel teatro, nel 1921, i delegati al congresso del PNF erano stati assediati per più giorni dagli antifascisti romani). Lavori di abbattimento e riedificazione (rimasti in parte incompiuti) furono compiuti anche nei pressi di Corso Rinascimento e di Piazza Navona.

Furono completati nel secondo dopoguerra anche i lavori per la realizzazione di Via della Conciliazione e della nuova Stazione Termini. Opera di grande impegno urbanistico fu la sistemazione della fascia tra la base di Monte Mario e il Tevere, dal Lungotevere delle Armi fino alla Farnesina, con al centro la serie di impianti sportivi dedicati alla celebrazione della Giovinezza del regime nel Foro Mussolini. Ma l’opera più caratterizzante dell’urbanistica fascista voleva essere l’E42 o EUR, cioè il quartiere dedicato alla Esposizione universale di Roma del Ventennale della marcia su Roma prevista per il 1942, realizzato in piccola parte e sospeso per la guerra. Nel dopoguerra divenne EUR, realizzato per l’ostinazione di Virgilio Testa.