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Museo storico della Liberazione - Roma

Tessere annonarie

Fin dalle prime ore dell’alba si formano fuori dai negozi, ancora chiusi, lunghe file di donne che attendono il proprio turno per acquistare alimenti per la propria famiglia, però spesso accade che, arrivato il loro turno, la merce sia terminata, così non resta che comprare alla borsa nera, mercato illegale, perseguito anche dagli occupanti che vogliono mantenere l’ordine pubblico. In questo clima avvengono assalti ai forni che le SS spesso reprimono con la fucilazione delle donne che vi hanno preso parte: il 7 aprile vengono uccise dai nazifascisti dieci donne in via del Porto Fluviale, il 21 aprile al Tiburtino III in via del Badile viene ammazzata Caterina Martinelli, madre di sette figli.

Nascono gli “orti di guerra”, spazi di terra interni alla città, di solito nei giardini pubblici, dove i romani coltivano ortaggi che raccolgono per l’alimentazione delle proprie famiglie.
Nonostante le tessere annonarie diano diritto a razioni alquanto scarse, le donne riescono ugualmente a sfamare giovani nascosti o perché ricercati dalle SS o renitenti alla leva ordinata dai bandi della RSI.