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Museo storico della Liberazione - Roma

Exhibition Hall for Jewish Deportations of Rome

Corridoio e sala degli ebrei

L'appartamento dell’interno 9, acquisito dal Museo negli anni ‘90 del XX secolo, che in precedenza aveva ospitato mostre, fu destinato ad ospitare alcuni uffici e servizi e alla realizzazione di un esposizione dedicata alla persecuzione e deportazione degli ebrei romani. Per iniziativa della ministra Giovanna Melandri, che nel 2001 consegnò al Museo copie di interviste relative ai superstiti di Roma della Shoah realizzate dalla Survivors of the Shoah foundation for visual History, fondata da Steven Spielberg. Nacque dunque il progetto, curato dal prof. Antonio Parisella e la prof. Elvira Sabatini, di allestimento coinvolgendo ricercatori e funzionari dell’Archivio centrale di Stato. In soli venti giorni l’esposizione fu inaugurata in occasione della prima celebrazione del Giorno della Memoria. Fu anche realizzato un film di montaggio delle testimonianze “Gli ebrei a Roma, 1938-1944” e un laboratorio didattico con lo stesso titolo. Nel corridoio  e nella sala  vennero traferiti pannelli ed espositori precedentemente ospitati in un altro luogo al fine di creare un percorso conoscitivo completo ed esaustivo. Non fu collocato il grande pannello che riportava l'elenco degli istituti religiosi cattolici che avevano ospitato gruppi e famiglie di ebrei, non solo per motivi di spazio, ma perché era in corso una ricerca che di lì a qualche tempo avrebbe fornito nuovi dati sull’argomento. Chi entra nella sala viene subito colpito dalla stele di metallo con la scritta rossa verticale “Non dimenticare”. Nel muro, proprio dove ora è appoggiata la stele, era stata aperta una porta -ora murata- attraverso la quale i prigionieri venivano portati dalle celle agli uffici per gli interrogatori.